
Titolo originale | Thunderbolts |
Anno | 2025 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA |
Durata | 126 minuti |
Al cinema | 3 sale cinematografiche |
Regia di | Jake Schreier |
Attori | Florence Pugh, Sebastian Stan, Wyatt Russell, Olga Kurylenko, Lewis Pullman Geraldine Viswanathan, David Harbour, Hannah John-Kamen, Julia Louis-Dreyfus, Harrison Ford, Wendell Pierce, Alexa Swinton, Eric Lange, Chiara Stella, Gianfranco Terrin, Gabrielle Byndloss, Regina Ting Chen, Mallory Hoff, Julia Aku, Kelvin Witherspoon, Alexander Roberts, Violet McGraw, Chris Bauer, Joshua Mikel. |
Uscita | mercoledì 30 aprile 2025 |
Tag | Da vedere 2025 |
Distribuzione | Walt Disney |
MYmonetro | 3,16 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 aprile 2025
Sono criminali ma il loro talento vale tanto e il governo vuole sfruttarlo. Thunderbolts* è 32° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 1.542,00 e registrato 619.243 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Yelena Belova, addestrata nel brutale programma della Stanza Rossa per diventare una Vedova, vive ormai in uno stato di profonda apatia. Continua a svolgere i lavori per cui è stata preparata - operazioni clandestine per conto di Valentina Allegra de Fontaine - ma senza vera convinzione. Dopo una visita al suo padre putativo, Alexei Shostakov (alias Red Guardian), decide di portare a termine un'ultima missione prima di dedicarsi a un incarico più tranquillo. Tuttavia, in questa operazione finisce in trappola, insieme ad altri agenti: Ghost, Taskmaster e John Walker. Mentre si scontrano tra loro, i quattro si rendono conto di non essere soli. Nel complesso in cui sono stati inviati si trova anche Bob, un uomo affetto da amnesia che sembra incapace di ricordare il motivo per cui è lì o come uscirne. A prima vista non appare come un pericoloso agente, ma quando tocca gli altri, questi rivivono le visioni dei momenti più traumatici delle loro vite.
Thunderbolts* non è forse solo il primo film con un asterisco a fine titolo, ma anche una scommessa audace: un film sui supereroi minori che affronta il mal di vivere.
Alla mancanza di uno scopo nella vita, all'incapacità di costruire relazioni importanti, alla difficoltà di superare i propri traumi, è dedicato questo blockbuster decisamente insolito, che guarda in parte ai film degli Avengers ma soprattutto a Essere John Malkovich. I protagonisti di Thunderbolts* sono del resto un gruppo di supermercenari che non hanno però grandi poteri, mentre la minaccia che devono affrontare è "più potente di tutti gli Avengers". Non è con le pistole o i cazzotti che possono uscirne, quindi il film fa qualcosa che non è affatto insolito nei fumetti e che torna dalle parti di Wandavision e Doctor Strange nel multiverso della follia, ossia una sorta di seduta di psicoterapia. Se nel caso del film di Sam Raimi si passava però comunque per degli scontri a colpi di incantesimi e altro, in Thunderbolts* Jake Schreier mette i suoi antieroi di fronte a quello che Yelena chiama "un sistema interconnesso di stanze della vergogna".
Questo permette a Schreier di fare quello che sa fare meglio: giocare sulle allucinazioni e gli effetti speciali analogici, mettendo i personaggi di fronte ad ambienti surreali dalle prospettive impossibili, dove tutto è legato a dolorosi ricordi - che possono però diventare anche situazioni assurde e comiche. Per esempio il gruppo se la dovrà vedere con un momento imbarazzante della vita del loro antagonista, in cui si vestiva da pollo e agitava un cartello pubblicitario per lavoro - mentre era strafatto.
Naturalmente il gusto per la commedia bizzarra in stile A24, già annunciato in uno dei trailer del film, non arriva al punto da snaturare la rodatissima formula dei Marvel Movies, dove il tema della famiglia di personaggi traumatizzati che si riunisce per aiutarsi l'un l'altro non è certo nuovo e ha fatto in passato la fortuna dei Guardiani della Galassia. Thunderbolts* ne è in un certo senso l'erede, ma più terra a terra perché i protagonisti hanno i piedi ben piantati sul nostro pianeta e non hanno dalla loro troppe tecnologie fantascientifiche.
Il limite principale del film è però proprio di non rompere la formula Marvel che, arrivati al 36esimo, non può non risultare risaputa. D'altra parte è la stessa della gran parte dei blockbuster americani, che finiscono quasi sempre per raccontare di famiglie, biologiche o elettive. In questo caso il dolore della protagonista - un'ottima Florence Pugh - che cerca di superare la propria apatia è reso però in modo più tangibile del solito, messo al centro del racconto e visualizzato in scene che entrano letteralmente nella sua psiche. È lei il cuore di Thunderbolts*, insieme a Bob, che non le è da meno quanto a sofferenza e traumi da superare.
Negli altri titoli del filone questo tema era spesso accennato, o visualizzato con flashback come quelli del terzo capitolo dei Guardiani della Galassia su Rocket Raccoon, ma il tono era più allegro e i colori più vivaci. Non che in Thunderbolts* manchino le battute o l'azione (tra l'altro molto più elegante di quella del confuso Captain America: Brave New World), ma il tono è più malinconico e i personaggi più reali: anche quando sono clowneschi dal loro umorismo traspaiono disincanto e non poca disperazione.
Finalmente, dopo le fantasie multiuniversali degli ultimi film Marvel, Thunderbolts* riporta la narrazione su un piano più umano. Naturalmente queste fantasie torneranno, più grandi che mai, nei prossimi film degli Avengers e anche questo capitolo Marvel è un tassello del mosaico, che non manca di scene nei titoli di coda per il lancio dei prossimi film. Questa volta, insolitamente, la scena più importante non è a metà titoli ma alla fine di tutti i credits: non lasciate la sala!
Tra i supergruppi più recenti della Marvel, i Thunderbolts sono stati ideati nel 1997 da Kurt Busiek e la loro prima serie è stata disegnata da Mark Bagley. La loro è una genesi insolita: in un periodo in cui sulla Terra non ci sono più gli Avengers, confinati in una realtà alternativa, un gruppo di supercriminali decide di prenderne il posto assumendo nuove eroiche identità, ma la loro è solo una facciata, anche se poi alcuni membri del gruppo abbracceranno questa nuova identità.
Non è però a questa prima versione della squadra che si ispirerà il film Thunderbolts, in arrivo nelle sale italiane il prossimo trenta aprile. La trasposizione del gruppo guarderà piuttosto a un'altra versione della squadra, più recente, in cui i Thunderbolts sono superagenti al servizio del governo degli Stati Uniti, spesso destinati anche a lavori sporchi. Quasi un analogo Marvel della Suicide Squad della DC Comics, dove i criminali sono ricattati e obbligati ad agire per conto di operativi dell'Intelligence come Amanda Waller.
I Thunderbolts cinematografici sono radunati a loro volta da una donna di potere, il direttore della CIA, la contessa Valentina Allegra de Fontaine. L'abbiamo già vista nella serie Tv The Falcon and the Winter Soldier e nei film Black Widow e Black Panther - Wakanda Forever, interpretata con verve dalla brillante Julia Louis-Dreyfus.
In queste apparizioni ha reclutato il sostituto fallito di Capitan America, U.S.Agent, e la nuova vedova nera, Yelena Belova. Qui alla sua squadra si uniranno: la criminale Ghost, vista in Ant-Man and the Wasp; Red Guardian, il supereroe sovietico che si sente una sorta di padre putativo di Yelena, e Taskmaster, la micidiale assassina capace di imitare le abilità degli altri eroi, entrambi già visti in Black Widow. Inoltre, forse a capo del team, ci sarà anche Bucky Barnes, noto come Winter Soldier, ex spalla di Steve Rogers con un passato da assassino controllato dai russi.
Un team di personaggi senz'altro scarti e con pochi scrupoli, ma privo di pesi massimi in termini di superpoteri. Un limite non trascurabile, visto che nel film se la dovranno vedere con Sentry, il più potente di tutti gli eroi Marvel e allo stesso tempo anche il più instabile. Sorta di equivalente di Superman, Sentry nasce a fumetti come una versione Marvel del Miracleman di Alan Moore, ossia come un eroe che tutti hanno dimenticato e che sembra essere esistito solo nei fumetti a lui dedicati (all'interno del cosmo Marvel stesso). Quando in Bob si risvegliano i suoi incredibili poteri, egli si rivela una grande forza al servizio del bene, ma pure un gigantesco problema perché se Sentry è attivo allora lo è anche la sua arcinemesi Void, altrettanto inarrestabile e dedicata al male. Non sappiamo con quanta fedeltà sarà raccontata questa vicenda al cinema, ma sappiamo che Sentry ha effettivamente militato nei Thunderbolts, o meglio nella loro evoluzione a fumetti: i Dark Avengers, al servizio del governo e spietatamente opposti alla libertà degli altri supereroi che non vogliono essere asserviti a una istituzione. Il titolo originale del film è un ulteriore indizio che la storia potrebbe andare in questa direzione, perché al nome Thunderbolts è stato aggiunto un asterisco, come a indicare che è temporaneo o che sta per qualche altra cosa...
Sappiamo che parteciperà al film anche Harrison Ford, che ha sostituto il compianto William Hurt nel ruolo del generale Thunderbolt Ross, che qui dovrebbe diventare Presidente degli Stati Uniti. L'attore riprenderà questa parte anche in Captain America: Brave New World, dove i trailer hanno mostrato che avrà i poteri di Hulk Rosso. Non sappiamo se ne disporrà già in Thunderbolts, se li acquisirà in questo film o che altro, ma di certo Ford sarà della partita ed è sempre una buona notizia.
Riprenderanno poi il loro ruolo all'interno del Marvel Universe Cinematografico anche Rachel Weisz, che in Black Widow era la scienziata del programma delle vedove nere Melina Vostokoff, e Laurence Fishburne, che nei panni di Bill Foster è apparso in Ant-Man and the Wasp, come ex assistente di laboratorio di Hank Pym, ora intento a trovare una cura per la condizione di Ava, alias Ghost.
Alla regia di un film Mavel che vuole essere diverso dagli altri, con gruppo di personaggi ambigui, probabilmente litigiosi, e non potentissimi, c'è un regista dal talento eclettico: Jake Schreirer, che al cinema ha esordito con la storia di un anziano e del suo badante artificiale Robot & Frank per firmare poi il più convenzionale Paper Towns. È però in Tv che la carriera di Schreirer si fa davvero interessante, prima al fianco di Michel Gondry nella folle e dolente serie Kidding, con Jim Carrey, e più recentemente nel successo di Netflix e A24 Lo scontro (Beef in inlgese). La sua è una voce originale ed eccentrica che sulla carta sembra perfetta per la squadra dei Thunderbolts.
THUNDERBOLTS*E siamo arrivati al 36esimo film sui supereroi Marvel. Stavolta per? verranno trattati dei cosiddetti antieroi gi? apparsi in film stand alone e serie precedenti ossia Yelena Belova (la nuova Vedova Nera), Red Guardian, Bucky Burns (il Soldato d?Inverno), U.S. Agent, Ghost e Taskmaster. Un po? com?era stato coi due Suicide Squad della DC.
Thunderbolts rappresenta una scommessa vinta per la Marvel. A differenza delle classiche storie di supereroi dove “grandi poteri comportano grandi responsabilità”, qui sono le fragilità a diventare la vera forza. Il film propone una narrazione più intima e umana, in cui uomini e donne segnati dal passato si trasformano in piccoli eroi, mossi non dalla gloria ma dalla [...] Vai alla recensione »
THUNDERBOLTS... Finalmente un film Marvel di "vecchio" stampo!!! Dopo anni di mediocrit? sotto ogni aspetto, stanno tornando prodotti di una certa qualit? e, soprattutto, di un certo appeal. Gi? con Captain America Brand New World, si erano visti dei segnali di ripresa, in modo particolare nel ricollegare l'arco narrativo, ma in questo caso siamo proprio tornati all'essenza del MCU.
si percepisce un notevole sforzo produttivo, non è il solito film tanto per fare, tuttavia il risultato è noioso e prevedibile, seppur sofisticato è poco originale, non si spiega il ruolo di Olga Kurylenko
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Il miglior Marvel movie degli ultimi anni, leggo da più parti. Non fa una piega, ma non ci voleva molto. E non è che sia sto gran film. Fa simpatia, questo sì. Come gli eroi, un manipolo di personaggi minori, e diciamo pure di sfigati, chiamati a essere i nuovi Avengers, e c'è chi li sfotte e li ribattezza b-Vengers. Però. Eroi sfigati costretti a fare squadra si può tradurre con Guardiani della Galassia, [...] Vai alla recensione »
"Thunderbolts" racconta, finalmente, un'evoluzione positiva del cinema mainstream. Non solo siamo di fronte a una fondamentale boccata di aria fresca all'interno dell'ormai pericolante Marvel Cinematic Universe; il film dimostra anche (ed è questo a stupirci di più) che i grandi Studios, a volte, riescono a imparare dai propri errori. Certo, ci sono voluti almeno tre anni di cinecomic spazzatura per [...] Vai alla recensione »
Gli Avengers non esistono più e il compito di difendere il mondo è passato ai Thunderbolts, un gruppo di ex agenti governativi e criminali. Il nuovo film Marvel «Thunderbolts*» racconta della genesi della squadra, attraverso una grande introspezione dei vari personaggi e dei loro rapporti. La salute mentale è il tema centrale della pellicola, questione che contorna tutta la vicenda del gruppo e non [...] Vai alla recensione »
Con i supereroi che intasano la fabbrica di prodotti in serie a super squadre, super coppie, one-man e one-woman show, si fa a chi la spara più grossa. Qui annunciano «il più potente del mondo», più di tutti gli Avengers, svaniti. Incredibile quel che può fare. Scommettiamo che perde il controllo? Arrivano i Thunderbolts, agenti di affari interni Usa molto sporchi e molto.
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A corto di idee, la Marvel Cinematic Universe della Disney aveva ultimamente virato in chiave comica al limite della parodia il registro epico dei suoi supereroi. La scelta si è rivelata un autogol a spese del botteghino, ma ora Thunderbolts porta una ventata di aria fresca. La trovata è mettere su una squadra di serie B, elevandola di livello grazie a a un fluido ritmo di regia (Jack Shreier) e a [...] Vai alla recensione »
Finalmente! Dopo una serie di speranze disattese, arriva un film Marvel con un carico di azione seria e comicità mai fanfarona, che (ri)lancia i nuovi Anvegers-(rz). Dal 30 aprile arrivano nelle sale cinematografiche supereroi annoiati, cattivi, traditi, feriti, sporchi, disadattati ma capaci di fare squadra, schiacciare il lato oscuro della forza che adombra e tormenta l'animo , e salvare il mondo. Basat [...] Vai alla recensione »
La direttrice della Cia, Valentina Alegra de Fontaine, arruola i Thunderbolts che le si rivoltano contro dopo aver scoperto i suoi loschi traffici. Allora la donna assolda un semi delinquente e lo potenzia perché diventi imbattibile e sfidi i Thunderbolts. Improbabile avventura fantascientifica Marvel, poco avvincente e molto combattuta al punto da diventare prevedibilissima.
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Thunderbolts* era molto atteso e anche temuto dai fan della Marvel e anche dalla Disney, ultimamente alle prese con non pochi problemi per ciò che riguarda il MCU, con alti e bassi consideravoli e le sensazione di aver perso presa con il pubblico. Non sarà questo film, diretto da Jake Schreier e in sala dal 30 aprile, ad invertire al tendenza, anche se qualche miglioramento rispetto alla media della [...] Vai alla recensione »
Espiazione e redenzione di un gruppo di pericolosi sbandati in una missione dalle probabilità di sopravvivenza bassissime se non nulle. Questo è il modello narrativo di Thunderbolts*, ovvero la " sporca mezza dozzina" Marvel, se mi perdonate la parafrasi. Da I Sette Samurai, e il suo epigono western I Magnifici Sette, passando appunto per La Sporca Dozzina, I quattro dell'Oca Selvaggia, o i più recenti [...] Vai alla recensione »
La chiave è nel tono, nella commedia che per statuto si fonda su storie che in un momento possono volgere in dramma - e viceversa - a seconda delle intenzioni di chi le racconta, degli umori di chi le abita, delle tracce che affiorano per ricordarci tutti i nostri ieri. E però non è contraddittorio che Thunderbolts* (nell'asterisco si nasconde uno spoiler) sia tra i capitoli più cupi e sinceri del [...] Vai alla recensione »