Misteri dal profondo

Levi e Drasa sono due agenti altamente addestrati a cui è affidato il compito di sorvegliare da due torrioni opposti una gola funestata da nemici invisibili e sconosciuti, ma letali. Una missione da portare a termine ad ogni costo, tra scoperte aberranti, mostruose e politicamente compromettenti. Nel frattempo i due infrangeranno la regola del divieto assoluto di qualsivoglia contatto e finiranno per conoscersi e persino innamorarsi.

È un interessante ibrido tra romance, sci-fi, horror, suspense e azione, il nuovo adrenalinico film di Scott Derrickson Misteri dal profondo.

Protagonisti un cecchino che non sbaglia un colpo capace di scrivere poesie e una sua collega altamente addestrata che ama ballare da sola. Ai due poli opposti di una remota zona di guerra in cui c'è da sconfiggere un nemico misterioso e invisibile, Levi e Drasa si osservano con il binocolo, si studiano, si piacciono e decidono di infrangere la regola delle regole, il divieto assoluto di qualsivoglia contatto. Si avvicinano "a distanza", tramite cartelloni, alla fine si conoscono, si fanno compagnia, giocano e suonano insieme, addirittura si innamorano.

La trama da love story si intreccia con la suspense di cui è pregno il luogo in cui si trovano: una gola misteriosa nel bel mezzo del nulla, da cui salgono gemiti semiumani e strane creature tra l'umano, l'animale, il vegetale e il disumano. Senza svelare oltre, va detto che alla creatività della scrittura di Zach Dean fa da supporto lo spessore interpretativo assolutamente notevole di due tra i migliori talenti attoriali in circolazione, Anya Taylor-Joy e Miles Teller, tanto convincenti nelle scene d'azione quanto in quelle più emotove.

La loro alchimia sullo schermo funziona, come l'idea di racchiudere una moltitudine di film in uno: l'incontro tra due solitudini, l'amore che nasce a distanza e in circostanze estreme, la guerra che irrompe nel quotidiano, e ancora la lotta contro le mostruosità dei segreti di stato, le sperimentazioni governative per creare dei super soldati, la presa di consapevolezza e la ribellione a un sistema malato e chi più ne ha più ne metta. Un calderone di temi inquietanti e attuali che, impastato della spettacolarità che Derrickson sa restituire sullo schermo, tra esplosioni clamorose e battaglioni mutanti, piante rampicanti soffocanti e voli pindarici nella gola, finisce per catturare l'attenzione dello spettatore e coinvolgerlo in un crescendo di emozioni diversificate.

Non si può che provare un misto di tenerezza e apprensione per i due protagonisti, giovani di talento al servizio di sistemi governativi più grandi e spregevoli di loro. La citazione letteraria di "The Hallow Men" di T.S.Elliott non è casuale: "Ci svegliamo soli / Nell'ora in cui / Tremiamo di tenerezza/ Le labbra che vorrebbero baci / Pregano su una pietra spezzata". Tante anche le citazioni cinefile più o meno dichiarate, da Whiplash e La Regina degli scacchi alla saga di Alien - compare persino Sigourney Weaver, nei panni decisionali e implacabili del capo supremo della missione - senza dimenticare American Sniper o The Killer per l'arte dello sparo perfetto.

Un'opera che sa emozionare e tenere con il fiato sospeso mischiando intimità e azione, guerra ai mostri e sentimenti sussurrati. Il risultato è una creatura multiforme e indefinibile, proprio come quelle che popolano la misteriosa gola del film. 