Fino alle montagne

Film 2024 | Drammatico, 113 min.

Regia di Sophie Deraspe. Un film Da vedere 2024 con Félix-Antoine Duval, Solène Rigot, Guilaine Londez, Michel Benizri, David Ayala. Cast completo Titolo originale: Bergers. Titolo internazionale: Shepherds. Genere Drammatico, - Canada, Francia, 2024, durata 113 minuti. Uscita cinema giovedì 29 maggio 2025 distribuito da Officine Ubu. Oggi tra i film al cinema in 40 sale cinematografiche - MYmonetro 3,14 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 20 maggio 2025

Tratto dalla storia vera di Mathyas Lefebure. Fino alle montagne è 11° in classifica al Box Office. sabato 7 giugno ha incassato € 7.973,00 e registrato 9.299 presenze.

Consigliato sì!
3,14/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,86
PUBBLICO 3,57
CONSIGLIATO SÌ
Un film fortemente sensibile che affronta il tema dello sradicamento e dei limiti umani.
Recensione di Roberto Manassero
lunedì 12 maggio 2025
Recensione di Roberto Manassero
lunedì 12 maggio 2025

Mathyas, giovane agente pubblicitario di Montréal, ha lasciato il suo Paese e il suo lavoro per seguire il desiderio di vivere una vita a stretto contatto con la natura. Da un po' di tempo si è così trasferito in Provenza e ha deciso di non tornare a casa: il suo sogno, nonostante i problemi di cuore, è diventare pastore e gestire un gregge in montagna. L'incontro con la giovane impiegata Élise, che dopo una lunga corrispondenza deciderà anche lei di lasciare tutto, porterà Mathyas a vivere con maggiore consapevolezza la sua esperienza e confrontare i suoi sogni romantici con una dura realtà.

Dopo l'allegoria politica di Antigone, Sophie Deraspe adatta il romanzo autobiografico del vero Mathyas Lefebure, "D'où viens-tu, berger?", e si confronta con i limiti della condizione umana di fronte all'indifferenza (e alla bellezza) della natura.

Per Fino alle montagne il principale film di riferimento della regista canadese è Les Loups, in Italia visto all'epoca al Torino Film Festival, in cui una donna dal passato misterioso arrivava in una piccola isola dell'Atlantico e ne sconvolgeva gli equilibri. Qui torna il tema dello sradicamento, dello straniero che irrompe in un ambiente chiuso (nel paradosso, in realtà, di spazi aperti a perdita d'occhio), ma al cuore del discorso c'è soprattutto l'indagine psicologica del protagonista e della sua compagna d'avventura, secondo un'interessante costruzione narrativa per cui nella seconda parte del film gli equilibri fra i personaggi mutano.

L'evoluzione di Mathyas, infatti, non sta tanto nel suo entrare in relazione con la natura - che rimane inospitale e dura per chi ingenuamente vuole farvi ritorno - quanto nel passare dalla solitudine alla condivisione. Se nella prima sequenza, leggendo una sua lettera a casa, il ricco pubblicitario canadese sembra imporre la sua volontà senza curarsi di chi lo aspetta (e nell'assolata Provenza non si discosta molto dal londinese in vacanza di Un'ottima annata), nel resto del film imparerà a prendersi cura di qualcuno -del gregge, naturalmente, ma soprattutto di Élise. E proprio quest'ultima, che passa dall'immaterialità della parola (molto bella la corrispondenza con Mathyas nella prima parte) alla certezza dei gesti, è in realtà la protagonista inattesa del film, bilanciamento necessario sia delle certezze sia dei dubbi della sua controparte maschile.

La grande sensibilità di Deraspe, che ha scritto il film con lo stesso Lafebure, consiste soprattutto nel lasciare ai personaggi il tempo e lo spazio (tanto spazio, nelle splendide e selvagge alture della Provenza) di accettare i cambiamenti, attenta più ai dilemmi interiori e alle battaglie delle idee che all'evoluzione drammatica del racconto. Ciò che potrebbe essere scambiato per un problema del film - la sua durata estesa rispetto all'indefinitezza narrativa - è in realtà una forza, dal momento che a Deraspe interessa soprattutto il riflesso della natura sul corpo e la mente dei protagonisti.

Dove il suo film convince meno è nella messinscena, che se da un lato opta per una bella fotografia dai toni grigio-verde, restituendo la sobrietà del paesaggio, dall'altro indugia fin troppo in controluce, campi lunghi, immersioni in una natura data per ostile ma in realtà seducente.

In questo senso, Fino alle montagne sconta una certa ignoranza del cinema francese che negli ultimi anni, da Rester vertical di Alain Guiraudie a Petit paysan - Un eroe singolare di Hubert Charuel o L'apprenti di Samuel Collardey, ha raccontato la montagna o il lavoro con gli animali e la terra con uno sguardo tutt'altro che edulcorato, cogliendone a seconda del film gli aspetti materiali e simbolici. Deraspe non riesce invece a far dimenticare di essere una regista straniera in trasferta, consapevole della possibile deriva turistica del suo sguardo e non del tutto capace a contenersi, soprattutto quando collega l'amore fisico fra Mathyas ed Élise alla consistenza effimera eppure tangibile dei prati e delle valli che lo accolgono.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 2 giugno 2025
ralphscott

Diventare filosofi illudendosi di comprendere l'esistenza, dimenticando che siamo animali. La visione di Bergers mi ha fatto pensare. Mathyas afferma che la transumanza crea simbiosi tra il gregge ed il pastore, tanto che l'ovile è una frattura di questo rapporto. Senza ambire a tanto, mi riconosco nell'esigenza del pubblicitario canadese: passare a toccare la terra, a maneggiare [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 1 giugno 2025
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Lasciar tutto e cambiare vita: dopo il Covid, è pratica talmente diffusa che se ne occupano agenzie specializzate nel favorire il passaggio e pure certe rubriche fisse dei periodici. L'esperienza - vera e all'insegna del "do it yourself" - di Mathyas Lefebure è fissata nel volume autobiografico «D'où viens-tu, berger?» (Da dove vieni, pastore?) che la canadese Sophie Deraspe ha portato al cinema, scrivendo [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 maggio 2025
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

A Montreal, il giovane Mathias era un agente pubblicitario. Quel lavoro e la vita di città non facevano per lui, è arrivato sui monti della Provenza per diventare pastore. Ritorno alla natura, ai ritmi lenti della mandria, ai cicli delle stagioni. Ce ne sono diversi di film sul tema. II migliore, di gran lunga, lo spagnolo As bestas, e anche il meno idilliaco.

venerdì 30 maggio 2025
Alessandra De Luca
Avvenire

Mathyas, giovane agente pubblicitario di Montréal, decide di lasciare la frenetica vita di città per riconnettersi con la natura e diventare pastore nel sud della Francia. Arrivato in Provenza senza alcuna esperienza, Mathyas si scontra presto con la dura realtà del mondo pastorale, che lo costringe a mettere in discussione la sua visione romantica della professione.

giovedì 29 maggio 2025
Matteo Pivetti
Sentieri Selvaggi

"Se il mondo sta per crollare, che siano l'economia o il clima i primi a franare, preferisco andare a pascolare e non averci avuto troppo a che fare". Questa frase viene pronunciata da Mathyas, all'inizio di Fino alle montagne, lungometraggio di Sophie Deraspe ispirato al romanzo autobiografico di Mathyas Lefebure intitolato D'où viens-tu, berger?. Questi è un aspirante scrittore canadese, che, stanco [...] Vai alla recensione »

martedì 27 maggio 2025
Giulia Bona
Film TV

Mathyas, stanco di inventare slogan per un'agenzia pubblicitaria di Montréal, abbandona il Québec per la Provenza, dove vorrebbe iniziare una nuova vita come pastore senza però avere alcuna contezza del mestiere. Una storia di rinascita, alla cui base c'è quella vera di Mathyas Lefebure - autore dello script con la regista Sophie Deraspe - contenuta nel romanzo autobiografico D'où viens tu, berger?, [...] Vai alla recensione »

domenica 25 maggio 2025
Francesco Del Grosso
Cineclandestino

Fino alle montagne, questo il titolo scelto da Officine UBU per l'uscita nelle sale nostrane il 29 maggio 2025, dopo le anteprime ai festival di Toronto e Trento, di Bergers, ultima fatica di Sophie Deraspe, senza alcun dubbio una delle figure di maggiore spicco del cinema canadese. La regista di Rivière-du-Loup è tornata dietro la macchina da presa a cinque anni da Antigone, un adattamento in chiave [...] Vai alla recensione »

NEWS
GUARDA L'INIZIO
venerdì 23 maggio 2025
 

La regista adatta il romanzo autobiografico del vero Mathyas Lefebure e si confronta con i limiti della condizione umana di fronte alla natura. Dal 29 maggio al cinema. Guarda l'inizio del film »

TRAILER
martedì 20 maggio 2025
 

Il film è liberamente ispirato al romanzo autobiografico di Mathyas Lefebure. Da giovedì 29 maggio al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
lunedì 19 maggio 2025
 

Romantico, appassionato, vitale, un'ode alla lentezza e alla bellezza della natura. I commenti del pubblico alle prime proiezioni del film. Dal 29 maggio al cinema. Vai all'articolo »

NEWS
giovedì 15 maggio 2025
 

Tratto dalla storia vera di Mathyas Lefebure. Vai all'articolo »

TRAILER
lunedì 28 aprile 2025
 

Il viaggio di un uomo alla ricerca di una vita a stretto contatto con la Natura. Tratto dalla storia vera di Mathyas Lefebure. Dal 29 maggio al cinema. Vai al trailer e al poster »

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