L'arpa birmana

Dal romanzo omonimo di Michio Takeyama, � un'opera senza tempo che condanna ogni guerra e ha echi fordiani e scene tra le pi� belle di tutto il cinema bellico. Da oggi in sala in versione restaurata.

Seppellire i morti � una delle sette opere di misericordia. Ed � il modo pi� sensato di rispondere alla follia della guerra. Non ci sono parole adeguate per descrivere l'orrore, rimangono la musica e il canto. Siamo in Birmania nel 1945, ormai la guerra � finita e il soldato Mizushima (Shoji Yasui), dopo avere fallito nella missione di convincere i suoi compagni giapponesi ad arrendersi agli inglesi, decide di diventare monaco buddista e dare degna sepoltura ai cadaveri di tutte le vittime del conflitto bellico. [...]

di Fabio Fulfaro, articolo completo (3872 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 2 aprile 2024